martedì 11 ottobre 2005

"Angelica la marchesa degli angeli" di Anne e Serge Golon


Trama: figlia di un nobile decaduto del Poitou, Angelica, ancora adolescente, è costretta per volere del padre a sposare Goffredo di Peyrac, un misterioso e deforme nobile di Tolosa che fra il popolo non ha certo fama di gentiluomo. Ma, sfigurato e zoppo, Goffredo è in realtà un uomo di scienza, dall'animo generoso e nobile, che saprà conquistare il cuore di Angelica.

Ho scoperto per caso la serie di romanzi incentrati sulla figura di Angelica, personaggio creato dai coniugi Golon che, attraverso le avvincenti peripezie di questa bella eroina, hanno trovato anche il pretesto per raccontare a noi lettori l’intera storia della Francia durante il regno di Luigi XIV.

Premetto che “Storia” non era una delle mie materie preferite, di conseguenza ho avuto non poche difficoltà nel seguire adeguatamente tutti gli eventi storici, e non sono in grado, quindi, di confermare appieno gli elogi letti in svariati articoli sulla ricostruzione storica di questa serie.

Ma ho notato che i particolari sugli usi e costumi dell’epoca sono molto puntigliosi ed è stato curioso e piacevole venirne a conoscenza.

Ma avrei preferito che il tenebroso personaggio di Goffredo non sparisse così presto dalle scene a causa della sua condanna in stregoneria, almeno in questo modo ci sarebbero stati risparmiati i tediosi capitoli incentrati sul suo processo, interessanti sì ma terribilmente lunghi…

Comunque seguire Angelica durante le sue avventure è molto coinvolgente ed è fondamentale per capire l’evolversi della storia nei romanzi che compongono l’intera saga (più di venti!) in cui si ritroveranno molti dei personaggi incontrati in questo primo romanzo.

Credo che un altro elemento che rende così piacevole la lettura di questo romanzo sia la capacità dei Golon di aver creato una saga che racchiude in se caratteristiche del romanzo classico (“Moll Flanders” e “Fanny Hill” ad esempio) e moderno, in particolar modo nella figura della stessa Angelica, che potrebbe benissimo essere un’eroina del XX secolo.

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