venerdì 7 ottobre 2005

Principessa Mononoke

“Principessa Mononoke - Princess Mononoke” di Hayao Miyazaki (animazione, Giappone, 1997)

Trama: il giovane guerriero Ashitaka viene colpito da una maledizione dopo aver ucciso un dio protettore della foresta, rimasto vittima anch’egli di un maleficio. Per salvare gli umani e tutte le creature divine che abitano sulla Terra da un’immane catastrofe, e per salvare anche se stesso dall’incantesimo che lo divora, Ashitaka deve scoprire la causa della rovina e inizia la sua ricerca accompagnato da una giovane ragazza cresciuta dai lupi: la Principessa Mononoke.

Costato tre anni di duro lavoro all’ormai affermato regista Miyazaki, questo film è ancora legato alla mitologia giapponese e illustra il contrastato avvento della prima rudimentale tecnologia con l’Età del Ferro, contrapposta alla Natura e agli dei che in armonia seguono gli uomini sulla terra.

Ed è proprio l’evoluzione della civiltà a mettere in discussione questo equilibrio che da il via a una sanguinosa guerra tra umani e dei della Foresta.

Un personaggio legato alla Natura è quello della Principessa Mononoke, una giovane ragazza abbandonata dai genitori da neonata ed allevata con amore da alcuni lupi; a questa figura si contrappone quella di Ashitaka, giovane guerriero deciso a porre fine alla maledizione che sta distruggendo la Terra e anche se stesso.

Come nelle migliori favole il bene avrà la meglio sul male, ma, anche se la tradizione vuole che i due giovani si costruiscano un futuro insieme, le strade dei due eroi qui si separano, anche se il ragazzo, durante il cammino verso la salvezza, si innamora della bella Mononoke; quest’ultima inizialmente è disposta a mettere a repentaglio la propria vita pur di vivere accanto al giovane, ma la sua natura animale lotterà fino all’ultimo con quella umana e alla fine la prima avrà il sopravvento: Mononoke resterà nella Foresta insieme a tutti gli esseri divini che l’hanno accompagnata durante la sua crescita e che ormai la reputano una di loro.

La bellissima colonna sonora segue le avventure dei due ragazzi disegnate quasi completamente a mano (solo il 10% delle immagini è computerizzato), basti notare la fluidità dei movimenti dei personaggi e la minuzia e i particolari delle espressioni facciali per rendersi conto di stare osservando un capolavoro; la bravura di Miyazaki è come sempre notevole e riesce a creare ambientazioni e paesaggi fantastici ricchi d’atmosfera e che trasformano in realtà (almeno sullo schermo) l’immaginario collettivo non solo giapponese ma mondiale.

Non è un film per bambini, questa è infatti la dimostrazione che il cinema d’animazione non è solo destinato ai più piccoli ma è anche un mondo in cui gli adulti ci si possono abbandonare.

8/10


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