mercoledì 2 novembre 2005

"Claudine sposata" di Colette

Trama: Francia, Parigi 1903. Claudine e Renaud fanno il loro ritorno a Parigi al termine del loro lungo viaggio di nozze. Claudine ora si appresta a riportare nel suo diario la sua vita di giovane sposa e padrona di casa.

Dopo un primo entusiasmo, come è facile notare in tutti coloro che si apprestano ad iniziare un nuovo periodo della loro vita, Claudine si trova a dover fare i conti con i lati negativi del carattere di Renaud: conosciutolo meglio ella infatti si accorge di aver sposato un uomo che non riesce, e non ha nessuna voglia, di dominarla. Claudine cerca in un primo momento di far ingelosire il marito raccontandogli le più scabrose esperienze avute a Montigny e costringendolo a prendere una definitiva posizione di autorità nei suoi confronti; Claudine si deve però rassegnare, i suoi tentativi non scalfiscono minimamente la placidità del marito.

La pacatezza e l’indifferenza di Renaud faranno sì che l’iniziazione alla trasgressione e al vizio di Claudine avvengano in totale permissività e anzi sarà lo stesso Renaud ad incitare la moglie.

Durante uno dei ricevimenti tenutisi a casa dei due sposi, Claudine conosce l’avvenente Rezi, sposata ad un uomo fiacco e senza interessi.

Le due donne si sentono subito attratte l’una dall’altra, sarà però la più matura ed esperta Rezi a fare il primo passo; il loro rapporto con il passare del tempo diventa sempre più esigente e l’avido desiderio che cresce in entrambe, spinge Claudine a chiedere al marito dove lei e la compagna si possano appartare. Renaud, minimamente sconvolto dalla richiesta di aiuto, mette a disposizione delle due amanti un appartamento per i loro incontri amorosi.

Claudine sarà però punita per essersi abbandonata nelle braccia di una donna: la storia con l’amante finirà in tragedia dopo che Claudine scopre il marito nell’appartamento degli incontri con la stessa Rezi.

Claudine non è però disposta a dividere il marito con un’altra donna e lascia disperata Parigi per rifugiarsi a Montigny, nella sua casa d’infanzia, dove l’aspettano il padre (che è tornato sui monti deluso di Parigi), la governante e i due fedeli gatti.

Ancora una volta la natura influisce positivamente su Claudine e uno scambio epistolare riesce a far riavvicinare i due sposi in un lieto fine.

Claudine ha pagato cara la sua relazione omosessuale, così come Renaud ha capito di aver lasciato troppo libera la moglie e di aver fatto troppo egli stesso i suoi comodi.

In questo romanzo l’elemento autobiografico è molto presente e lo si può notare dalla figura di Claudine e Renaud e dalle loro vicende coniugali.

Claudine è un alter ego di Colette, così come Renaud lo è di Willy; nella vita reale però i due si lasciano definitivamente dopo che Colette ha trovato in una donna quello che Willy non era stato in grado di darle e che si può riassumere in una sola parola: libertà, elemento invece che Renaud aveva dato in abbondanza a Claudine.

8/10

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