mercoledì 16 novembre 2005

"L'assassino cieco" di Margaret Atwood


Trama: passato e presente si intrecciano nel racconto di Iris Chase, erede di una ricca famiglia di industriali canadese. La sua vita e quella dei suoi antenati si alterna ai capitoli del libro che sua sorella Laura aveva scritto prima di morire, i cui protagonisti sono un uomo e una donna e la storia di fantascienza che l’uomo racconta alla sua amante nei loro brevi incontri d’amore.

“Bellissimo!” è la prima parola che ho pronunciato nel momento in cui ho terminato di leggere questo romanzo.

Superate le prime 150 pagine, un po’ lente e piatte, non sono più riuscita a fermarmi; il racconto prende la rincorsa per terminare in un finale ricco di colpi di scena, alcuni prevedibili già prima della fine altri architettati in modo perfetto.

Il racconto è così pieno di ironia, cinismo, passione, odio, un’accozzaglia di sentimenti che lo rendono vero e perfetto; i vari generi letterari che si intrecciano nella narrazione (fantascienza, romanzo d’amore, noir) non stancano il lettore, che può così leggere tre libri in uno legati da un solo filo conduttore: la figura della protagonista Iris che tiene le fila di tutto il romanzo ed è l’unica a sapere la verità su alcuni segreti di famiglia.

Sicuramente lo rileggerò con piacere, ma non posso dargli 10/10 perché il romanzo perfetto non esiste.

9½/10


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