venerdì 11 novembre 2005

"Monster's ball, l'ombra della verità" di Marc Forster


Trama: Hank Grotowski lavora come guardia carceraria in un penitenziario della Georgia; memore della tradizione famigliare (anche suo padre lavorava in quel carcere) cerca di convincere il giovane figlio Sonny ad intraprendere la stessa carriera. Sonny però capisce di voler fare altro nella vita dopo aver assistito alla sua prima esecuzione, un uomo di colore accusato di omicidio, e i rapporti col padre, già difficili in precedenza, peggiorano ulteriormente fino al suicidio del ragazzo. Hank dopo un periodo cupo e depresso conosce per caso Leticia, una giovane donna di colore, della quale si innamora ricambiato.

La prima caratteristica negativa che salta agli occhi allo spettatore è il pessimo doppiaggio: sentire recitare Billy Bob Thornton con una voce molto vicina a quelle usate per doppiare telefilm di bassa categoria è ridicolo e fastidioso; e non sono ancora riuscita a capire come abbia fatto Halle Berry a meritarsi un Oscar come miglior attrice per un film che è piuttosto banale.

La storia è trita e ritrita, soliti colpi di scena verso un finale che non credo lasci speranza per un “e vissero felici e contenti”, dopo una lunga sequenza di sfighe che colpiscono sia la famiglia Grotowski che quella di Leticia.

Assolutamente inutili le scene di sesso tra Hank e la prostituta frequentata occasionalmente anche dal figlio, dove l’“attrice” in questione appare per sole due volte nel corso dell’intera pellicola e sempre completamente nuda. Complimenti per il coraggio.

Eccessivamente lunga invece la prima scena di sesso tra Hank e Leticia, ripresi da più angolazioni (per dare una visuale migliore dell’amplesso allo spettatore, forse?) in cui per più di tre minuti si sprecano gemiti, urla, movimenti pelvici e quant’altro.

Il tema trattato da questa pellicola non è il razzismo, come si potrebbe pensare all’inizio, ma la difficoltà dei rapporti tra le persone e l’incomunicabilità tra un genitore e un figlio (Leticia e il figlioletto; Hank - Sonny; Hank - suo padre; il figlio di Leticia - suo padre); temi che non sono però trattati adeguatamente, visto anche che a stento li si individuano dalle prime battute.

Un brutto film quindi, penalizzato anche dallo scarso impegno dei doppiatori italiani.

È sicuramente un film da non vedere.

E se qualcuno mi spiegasse anche il significato di quel titolo (“Il ballo del mostro”) gliene sarei grata.

4/10

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