giovedì 10 novembre 2005

"Ti ricordi di Dolly Bell?" di Emir Kusturica


Trama: Sarajevo, anni ’60. Il sedicenne Dino sogna l’Italia fortemente ostacolato dal padre, comunista convinto, che odia tutto ciò che proviene dall’Europa. La monotona vita di Dino cambia radicalmente con l’arrivo della giovane prostituta Dolly Bell. Fa da colonna sonora la canzone “24.000 baci” cantata dall’idolo di Dino: Celentano.

Opera prima di Kusturica con la quale si è fatto conoscere anche in Italia e grazie alla quale ha vinto molti premi cinematografici.

La storia di Dino racchiude in se tutti i temi e gli elementi che ricorreranno poi in tutte le successive opere di Kusturica; è forse questa la caratteristica che rende a volte scontati i suoi film: una volta visto uno, gli altri si sa più o meno come andranno a finire e di cosa tratteranno; inoltre la lentezza rende a tratti noioso il film.

I temi trattati quindi sono i soliti: la visione del comunismo come salvezza per l’umanità è rappresentata dalla figura del padre di Dino, che costringe tutta la famiglia a estenuanti riunioni di partito in piena notte e che cerca di inculcare in Dino i concetti base della sua ideologia.

Una vita fatta di espedienti, piccoli furti, vissuta ai margini della città in una baracca, in attesa del permesso di occupare un appartamento in pieno centro fornito di tutti i comfort a imitazione di quelli che vanno di moda in Europa.

I pomeriggi passati a suonare con gli amici in un complessino rock sovvenzionato dalla “Casa del popolo”, sorta di circolo culturale per giovani dove alla sera vengono trasmessi anche film osé: uno su tutti “Europa di notte” di Blasetti dove figura l’attraente spogliarellista Dolly Bell.

La Dolly Bell del titolo è invece una giovane coetanea di Dino, che il ragazzo conosce per caso e che egli ospita nella piccionaia sopra casa per aiutare il malavitoso del quartiere in attesa che trovi alla ragazza una “sistemazione” migliore.

I due ragazzi finiscono per innamorarsi, ma la vita sognata da Dino non potrà avverarsi: la realtà gli apre bruscamente gli occhi quando capisce che Dolly Bell è solo una prostituta e che non potranno mai stare insieme, infatti i due vengono separati dal protettore della ragazza (né Dino né noi sapremo mai il vero nome della giovane), e il padre di Dino muore dopo una breve e dolorosa malattia.

Dino è costretto così a crescere in fretta, ad abbandonare gli amici e le scorribande pomeridiane, il complessino rock che lo faceva sembrare già proiettato verso l’Italia e a lasciare la baracca in cui è cresciuto: finalmente il permesso per l’appartamento in città è arrivato, ma in un certo senso è ormai troppo tardi.

6½/10

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