giovedì 8 dicembre 2005

"La bestia nel cuore" di Cristina Comencini


Trama: Sabina vive felice con il compagno Franco e fa un lavoro che la soddisfa completamente insieme all’amica Maria. Ma quando scopre di aspettare un bambino ogni notte strani incubi la assalgono. Sicura che il fratello Daniele, che vive negli Stati Uniti, possa aiutarla a fare luce sulle angosce che la tormentano, decide di recarsi da lui.

Cristina Comencini è riuscita ad alternare al drammatico tema trattato alcune “gags comiche” che non stonano affatto con l’argomento portante del film, in questo modo tutto è raccontato con delicatezza e interpretato con grande bravura dagli attori sia principali che secondari.

La bestia del titolo credo si possa associare non solo al segreto che i due fratelli protagonisti cercano di dimenticare, ma la si può collegare anche al tradimento di Franco e alla paura di Maria di lasciarsi andare in una storia d’amore “inusuale” per lei ma a cui non riesce a rinunciare.

Fra gli attori spicca Angela Finocchiaro che in tutti questi anni non credo sia stata mai considerata degnamente dal cinema italiano, in questa pellicola si nota finalmente quanto sia brava, soprattutto perché a lei è affidata una parte in cui poche credo siano capaci di immergersi completamente e senza remore.

Anche Stefania Rocca è stata una scoperta, l’ho vista sempre interpretare filmetti un po’ scadenti o (tempo fa) di stampo adolescenziale, in questa pellicola invece è davvero brava e sembra finalmente saper recitare.

Mediocre l’interpretazione di Luigi Lo Cascio, e lo si nota maggiormente nella drammatica scena in cui spiega alla sorella il significato degli incubi che la tormentano. Lo Cascio sembra essere sempre sottotono anche quando deve parlare del più e del meno o fare da cicerone a Sabina.

Sicuramente meritato il premio come miglior attrice a Venezia per Giovanna Mezzogiorno.

Avevo già apprezzato Alessio Boni ne “La meglio gioventù” (in cui tra l’altro Luigi Lo Cascio non mi era sembrato un granché come “rivelazione dell’anno”…), qui non fa altro che riconfermare la sua bravura.

Un cast (quasi) perfetto quindi, per una storia ben articolata in cui ogni personaggio serve allo sviluppo del film.

8½/10

P. S.: da vedere la sequenza dell’incubo di Sabina che mi ricorda molto gli incubi di Marnie in “Marnie” di Alfred Hitchcock.

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