lunedì 9 gennaio 2006

"Jules e Jim" di Henri-Pierre Roché



Trama: Parigi, 1907. Il tedesco Jules viene introdotto nell’ambiente parigino dall’amico Jim. L’amicizia fra i due giovani si fa sempre più salda e profonda, ma l’arrivo di una donna nella loro vita mette a soqquadro l’armonia che Jules e Jim si erano creati in tanti anni di amicizia.

Non ho mai visto il film diretto da François Truffaut tratto da questo romanzo, spero che non sia fedele al libro di Roché. Perché:

  1. Jim viene presentato come un dandy, di conseguenza Jules, emulando il suo idolo in tutto e per tutto, tenta di diventare come Jim ma con la conseguenza negativa di sembrare un povero campagnolo arricchito con le braghette tirolesi e i calzettoni di lana.
  2. Ogni donna che passa per il tempo di una sveltina nelle vite di Jules e Jim, sembra avere dei seri problemi psichici, due esempi: Odile vuole uccidere l’ex marito con il vetriolo e tenta poi di avvelenare Jules e Jim; Kathe dorme con una rivoltella sotto al cuscino e ne fa anche di peggiori, ma per scoprirle dovete arrivare al termine del romanzo (visto che per arrivare alla fine ho faticato non poco, dovete soffrire anche voi, eheheh…).
  3. Tutta questa importanza del “triangolo amoroso” non riesco a trovarla, ad ogni presentazione di una nuova donna sembra sempre che sia lei quella che cambierà definitivamente la vita di Jules e Jim, quindi all’apparire di Kathe (cioè il terzo componente definitivo del triangolo) ho impiegato qualche capitolo per capire che era “lei”.
  4. La narrazione è lenta, noiosa, zeppa di analisi psicologiche dei tre personaggi principali che ad ogni capitolo cambiano desideri, decisioni, umore e ruolo nel triangolo.

Questo romanzo mi ha lasciata indifferente e annoiata, lo definirei come una sorta di circolo vizioso in cui i personaggi si scambiano a loro piacimento i ruoli nella “coppia”, restando forse in questo modo fedeli al principio cha sta alla base della loro vita: essere dei dandy.

4/10

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