mercoledì 19 aprile 2006

"Brad Barron" n. 12

Al contrario di quanto ho scritto riguardo al numero 11, “I senza legge” mi ha davvero appassionata e sono rimasta molto soddisfatta una volta terminato e sistemato l’albo sulla mensolina a lui destinata (a proposito: il faccione di Brad Barron sta cominciando a prendere sempre più forma sul dorso degli albi).
Forse grazie alla momentanea scomparsa degli alieni dalle pagine (vengono solo nominati di sfuggita), la storia ha acquistato dei vantaggi.
Sto forse dicendo che tutti ‘sti alieni avevano un po’ stufato? Mi sa di sì.
Anche perché, come dicevo riguardo al precedente numero, la trama stava diventando sempre più ripetitiva.
In questa nuova avventura Brad deve vedersela con i suoi simili, un gruppo di fuori legge più malvagio e astuto dei Morb, e grazie a queste “inusuali” caratteristiche l’albo risulta essere ricco di colpi di scena e non sa di “già visto”.
Ma ci sono purtroppo degli aspetti che riducono un poco la mia soddisfazione (di nuovo!): in questa corsa contro il tempo, contro gli alieni, contro tutto, a causa anche di un mio ammissibile calo di memoria (e di interesse) mi ero dimenticata il vero motivo che spinge a questa perenne fuga il nostro eroe; anche perché dopo essersi recato a Philadelphia, dove presumibilmente avrebbe trovato ciò che stava cercando, e che non c’era, Brad ha ripreso il suo errare. Ma per andare dove, ancora? Per trovare un posto in cui non essere trovato dai Morb? Per… per… per fare COSA??? Ma ecco che a pagina 43 viene svelato l’arcano. Grazie, Brad.
Però io mi chiedo: Brad continua a vagolare nel buio, solo e disperato, la sua famiglia è scomparsa nel nulla, incontra gente dei più svariati tipi che ha avuto l’onore di conoscere quindici anni prima e mai più rivisti. Non vi sembra strano che in tutta ‘sta gente non c’è MAI una volta che ritrovi i suoi benedetti famigliari?
Un’altra caratteristica che trovo noiosa è il continuo ripetere le origini di Brad Barron in veste di biologo marino.
La bella e suggestiva sequenza in apnea del protagonista di pag. 81-83, è così rovinata dall’aria saccente con cui Brad fa notare “il biologo che è ancora in lui”. Uff!!!
Ma da pagina 84 a pagina 91, i disegni di Anna Lazzarini (decisamente la mia preferita) danno un tocco oscuro, quasi dark, alla storia, rendendola ancora più inquietante.
E l’ultima pagina mi ha strappato anche qualche sorriso, in quella palese presa in giro del genere western che era quello scelto per questa avventura.

Nessun commento:

Posta un commento