sabato 17 giugno 2006

"Gridare amore dal centro del mondo" di Kyoichi Katayama

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Sono giovani, si amano, si vogliono sposare, ma lei si ammala.
E muore.
No, non è né “Love story” né “I passi dell’amore”, ma il nuovo romanzo di Kyoichi Katayama che ha spopolato in Giappone e dal quale hanno già tratto un film.
Sai che divertimento.
E che dichiarazioni d’amore macabre che i due protagonisti si scambiano al chiaro di luna…: Sakutaro dice alla sua fidanzatina che gli piacerebbe molto, dopo la di lei morte, cibarsi delle sue ceneri.
E a questa uscita loro due ridono, ridono, ridono.
Classico humor nipponico, nel quale c’è sempre una vena di raccapriccio, che in questo caso non ha nulla di esilarante.
E il libro, valutato complessivamente, pecca anche di carenza passionale, e lo si nota soprattutto dai pensieri di Sakutaro che virano sempre sull’erotico e verso la tipica bramosia sessuale dei teen-agers.
Non ci sono quindi molte emozioni, nonostante l’argomento trattato (la perdita di una persona amata) e i primi capitoli sembrino anticipare, attraverso un lungo flash-back, una storia davvero strappalacrime.
Invece alla fine anche quel poco di sentimento scompare: Sakutaro, dopo molti anni, decide di liberarsi del ricordo della defunta Aki, mentre guarda la sua nuova compagna con le cosce al vento.
Chi muore giace, chi vive si dà pace.
Che bel messaggio.

4/10

P. S.: sulle “o” di Kyoichi e Sakutaro ci sarebbe un trattino ma, anche se digito il simbolo esatto, sulla pagina del blog non si vede…

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