martedì 27 giugno 2006

"Super size me" di Morgan Spurlock (2004)



Io gli americani non li capisco; non capisco chi (come uno degli intervistati per il documentario) trangugia in media 57 litri alla settimana di bevande gassate, e che ricorre poi al bypass-gastrico dopo che, per una settimana, gli si è oscurata la vista per l’alto tasso di zuccheri nel sangue (non ti potevi accorgere prima?); non capisco chi (come uno degli intervistati ecc... ecc…) dall’inizio degli anni ’80 mangia per due/tre volte al giorno principalmente Big Mac, asserendo che è il panino più perfetto e succulento mai stato creato dall’uomo; non capisco come facciano a vivere circondati dalla disinformazione, con una concezione di vita totalmente sballata (esempio che non c’entra nulla, però, col documentario: in America è d’uso comune, dopo aver deciso di non avere più figli con il proprio partner di vita, ricorrere alla vasectomia, ci si dà un bel taglio e via! è una cosa che non riesco assolutamente a capire… ma torniamo a parlare del film, ché questa non è la sede per parlare di queste cose).
E non capisco chi, come il regista del documentario, mette a repentaglio la propria salute in nome dell’informazione, della denuncia sociale. E’ solo questo il modo adeguato e utile per avere risultati positivi, per scuotere gli americani che “vivono con i paraocchi”, per far capire loro che il loro stile di vita è sbagliato? A questo punto credo proprio di sì… ed è pazzesco!
Questo documentario in Europa l’hanno fatto passare come un monito verso la vera natura dei fast-food, per metterci in guardia contro i loro cibi insalubri; in America questo film è servito invece, soprattutto, per indirizzare i cittadini verso la voglia di sapere, verso l’informazione, prendendo McDonald’s come la punta dell’ice-berg della falsità americana (“McDonald’s ti dice che mangiare da lui è sano e genuino? non è vero! e io ti mostrerò come, mangiando solo cibi di loro produzione per un mese”).
Sarà servito?
Secondo me no. Perché è lo stesso Spurlock a dire che gli americani non seguono adeguatamente l’informazione e che la loro cultura è un po’ “bassina” (anche se far credere che i bambini americani di otto/nove anni confondono Gesù con Bush, ma sanno tutto su Ronald McDonald, mi sembra eccessivo!); di tutti i cittadini comuni americani non so quanti si siano recati al cinema per veder questo documentario… e l’America è grande.

Mah…

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