mercoledì 5 luglio 2006

"H2Odio" di Alex Infascelli (2006)

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Alex Infascelli ha scavalcato i cinema ed è andato direttamente dal cartolaio con il suo ultimo film già in versione dvd.
Non vorrei essere nei panni di chi, acquistato giornale+dvd in edicola due mesi fa, si è visto passare il film zitto zitto su Mtv in seconda serata domenica scorsa... Che fregatura!
Il suddetto film sconfina in più generi e alla fine sembra essere più un horror psicologico, dove al narrato (un po’ confusionario) si alternano sequenze oniriche scaturite dalla torbida mente della sanguinaria protagonista, approdata su di un’isola deserta (“Lost”?), di proprietà della famiglia, con quattro amiche per mettere in atto un fantomatico digiuno a base d’acqua e legnetti di liquirizia (mi è venuto in mente un episodio del telefilm di Pippi Calzelunghe, durante il quale Pippi si perde in un bosco al di là dal fiume e per cercare di costruirsi una zattera tenta di emulare i castori rosicchiando la corteccia di un albero…).
Ritmo lento e noiosetto per la prima parte, dalla metà in poi il tutto si fa decisamente più movimentato e il largo uso di tecniche “carpite” dai video-clip e dalla pubblicità diventa più massiccio e aiuta così il ritmo altalenante.
Queste tecniche però non si discostano molto dal “già visto” televisivo, e più che un film innovativo ci si trova così di fronte al solito filmetto da “Horror night” che Mtv ci propina tutti i fine settimana, con i più improbabili titoli: Xiahyutao 1, Xiahyutao 2, Xiahyutao 3 e Xiahyutao il ritorno.
Interessante però la sequenza in cui una delle cinque ragazze tenta di scrivere “Help” sulla parete della piscina, ma viene interrotta lasciando ultimate solo le lettere “Hel”. Se ci aggiungete un’altra L cosa vien fuori…? Sagace, vero?
La musica è costante, lenta, ipnotica e penso sia la parte meglio riuscita del film, rende tangibile l’inquietudine delle protagoniste e mi ricorda la colonna sonora de “My summer of love”, perché è utilizzata nello stesso modo: dietro un’apparente calma ed equilibrio (segnato dal ritmo regolare della musica), si celano molti segreti che sfociano nell’alterazione mentale (sottolineata anch’essa dallo stesso identico motivo musicale che viene interpretato e percepito dallo spettatore in maniera diversa solo in base ai comportamenti delle protagoniste).
Ma ho già accennato alla trama confusionaria, che è un’altra pecca del film: i dialoghi sono a volte difficili da capire e ricordano le frasine new-age dei libri di Maxence Fermine (du palle…); molti degli scatti maniaco-depressivi della protagonista sono perfettamente comprensibili solo dopo l’epilogo che scorre in sovrimpressione, epilogo che sminuisce tutto il film, sul truculento andante fino a quel momento, e lo riduce ad una sorta di “documentario” dove si cerca di spaventare gli spettatori con un’insinuazione alquanto inquietante.
E' solo un film “piacevole” con il quale passare nemmeno due ore di una serata casalinga; d’altronde cosa ci si può aspettare da una pellicola annoverata fra il palinsesto di Mtv?
Oh ragazzi, mi prude una chiappa... non è che…

6/10

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