giovedì 17 agosto 2006

V Festival Internazionale del cinema muto musicato dal vivo

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Non tutti i turisti che passano le vacanze in Valle d’Aosta sanno che ad agosto si tiene “nella splendida cornice del Teatro Romano” (virgolettato perché, se andata su Google, vi accorgerete che non c’è nemmeno un articolo che parla della manifestazione che non esordisce con questa frase…) il Festival Internazionale del cinema muto musicato dal vivo.
O meglio, in molti non lo sanno perché raramente a spettacoli di questo tipo si avvicina un vasto pubblico, soprattutto poi se si tratta di cinema muto: il cinema delle origini è, ed è sempre stato, considerato “di nicchia”, nella giornata del 6 agosto (a cui ho assistito) non c'erano molti spettatori.
Credo che l’unico altro festival dedicato al cinema muto è ancora una volta un festival organizzato in Italia, ed è Le Giornate del Cinema Muto che si svolge a Sacile e Pordenone, arrivato nel 2005 alla 24° edizione.
Il cinema di quegli anni andrebbe rivalutato adeguatamente, perché, come ad eventi del calibro di quelli che si tengono a Cannes e a Venezia che riescono a riunire migliaia di appassionati, il cinema muto possiede lo stesso fascino del cinema contemporaneo.
Harold Lloyd, il regista americano oggetto della retrospettiva di quest’anno ad Aosta, possiede una comicità che a distanza di quasi ottant’anni è ancora esilarante e mai scontata; si crede che ormai al cinema (e in tv) si è già visto di tutto, e che film incartapecoriti come questi non abbiano più nulla da raccontare, invece è proprio grazie a questi film che oggi ci sono attori, registi, ecc… che ci divertono; ma evidentemente la gente che si sganasciava a Saint Vincent per i comici di Zelig, non se ne rende conto o, peggio, non lo sa.
Nella serata del 6 agosto sono stati proiettati i film “Captain Kidd’s kid” e “His royal slyness”, entrambi del 1920 e diretti e interpretati dallo stesso Lloyd.
Sono film che non superano i trenta minuti di pellicola - come si sa, all’epoca erano rari i casi in cui un film durava di più - film che già dalle prime sequenze rendono benissimo l’idea del tipo di comicità a cui Lloyd faceva affidamento, molto vicina a Buster Keaton, con gags rocambolesche e assurde, durante le quali il goffo protagonista ne combina di tutti i colori.
A fare da accompagnamento alle pellicole sono stati due gruppi che, dal vivo, hanno eseguito due partiture originali composte appositamente per i film e che sono state oggetto di un concorso europeo (maggiori informazioni le trovate a questo indirizzo www.stradedelcinema.it ).
Il primo film è stato accompagnato dai Riddle, un quartetto dalle sonorità rock che, con l’uso anche di un sintetizzatore, ha dato vita ad una musica molto divertente e più scanzonata di quella di Rosario Di Leo che, con il suo pianoforte, ha composto per “His royal slyness” una melodia che non mi è sembrata molto adatta ad un film comico: troppo composta nelle scene bizzarre, migliore invece, per ovvi motivi, nelle sequenze d’amore ed idilliache.
Al termine della proiezione ogni spettatore è stato invitato a votare, con un apposito coupon, i due gruppi.
La serata è stata molto piacevole e, come sempre, “fuori dal comune”; consiglio vivamente di partecipare a questa manifestazione, perché si può assaporare dal vivo le (credo…) stesse emozioni che gli spettatori di cent’anni fa provavano andando al cinematografo.
Non quest’anno però, perché il Festival è terminato il 12 agosto, e mi rendo conto di averne scritto troppo tardi…!

[Festival visitato il 6/08/2006]

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