mercoledì 4 ottobre 2006

"Le osservazioni" di Jane Harris


Il libro presenta le tipiche caratteristiche del romanzo gotico: misteri e intrighi che si risolvono dopo inquietanti passaggi con un “nulla di fatto”, infatti il romanzo gotico è la negazione di se stesso e tutti gli oscuri accadimenti (fantasmi, segreti di famiglia, ecc…) si svelano essere solamente scaturiti da fraintendimenti e suggestioni dei personaggi.
Le 460 pagine del romanzo sono davvero scorrevoli, forse un po’ troppo, tanto che lo stile dell’autrice risulta essere privo di quei “virtuosismi” che l’hanno fatto paragonare a quelli dei suoi predecessori Ottocenteschi (Dickens, Wilkie-Collins, ecc…).
Il romanzo purtroppo si perde nel finale: troppo buonismo zuccheroso, e un lieto fine che mi ha lasciata perplessa.
Ve lo consiglio comunque, anche se più che “Jane Eyre” sembra “Elisa di Rivombrosa”, ma se amate i libri di quel periodo o le imitazioni - vedi oltre alla Harris, anche Sarah Waters - questo libro fa al caso vostro (e anche del mio).

6½/10

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