lunedì 1 gennaio 2007

"Eragon" di Stefen Fangmeier (2006)

Trasposizione del primo volume della saga scritta da Cristopher Paolini, cerca di emulare l’eccellente accoppiata Tolkien-Jackson con la tiritera sul bene contro il male.
Il biondo e profumato Eragon, strada facendo, trova un uovo dal quale sbuca Ilaria D’Amico nata per portare sfiga, morte e desolazione e per costringere il ragazzo a salvare il regno di Triffaldix dal male.
Che la forza sia con te Atreiu!
[Perché nel film c’è anche un po’ di Guerre Stellari e de La storia infinita. Di tutto e di più]
Evidenti i buchi di sceneggiatura - provate a riassumere qualcosa come 600 pagine in poco più di 100 minuti di pellicola - colonna sonora d’accompagnamento che parte ancora prima che sia successo effettivamente qualcosa; questo ammazza l’effetto sorpresa e la suspance: se mi fai iniziare una musichetta lugubre mentre Ilaria D’Amico ed Eragon giocano circondati da un’atmosfera bucolica, intuisco già che dietro l’angolo capiterà sicuramente qualcosa di brutto.
Nel complesso un film scontato e confusionario, in cui i personaggi sono poco più che macchiette per la scarsità di tempo ad approfondirne la psicologia, e nemmeno la computer grafica riesce a far diventare indimenticabile questa storia già vista.
Un plauso agli addetti al casting, che hanno impiegato un anno - e dico - un anno, per cercare il ragazzo giusto ad interpretare Eragon, e il meglio che sono riusciti a trovare è un incrocio tra il Cristopher Atkins di “Laguna blu” e Ryan O’Neal in “Love story”, con una limitatezza espressiva che sfiora il ridicolo. Mi chiedo: se la parte è riuscito a strapparla un elemento simile, tutti gli altri candidati come cazzo recitavano?
E sempre in tema di attori (?!), potete dire ad Ilaria D’Amico che quando una persona, o animale parlante che sia, sta per morire, si deve cercare di spirare tra spasmi più simili a dei rantoli che non a sospiri orgasmici?

5/10

P. S.: ah, buon anno a tutti!

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