giovedì 11 gennaio 2007

"Molto prima dell'amore" di Andrea Mancinelli

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Termina (per ora) con questo romanzo la produzione letteraria di Andrea Mancinelli, e di scrivere che il suo talento è finalmente visibile non mi è mai passato per il cervello.
Può una storia al cui interno nemmeno il protagonista è adeguatamente delineato psicologicamente; in cui tutto è narrato in maniera superficiale, se non per aulici paroloni sparati lì a caso all’interno di citazioni filosofiche piene di banalità; in cui non c’è neanche un personaggio maschile ad avere “coraggio”, e si adagia mollemente davanti alla realtà invece di cambiarla; in cui la sbandierata amicizia che va verso l’infinito e oltre (quindi in paradiso) non esiste, non c’è e non è nemmeno rintracciabile fra le righe; in cui i modelli, a cui Mancinelli ha fatto riferimento durante la stesura della storia, sono fin troppo evidenti e non si cerca nemmeno di camuffarli; può una storia di questo tipo essere definita originale?
La vita è di per sé lineare, piatta, ma ogni tanto qualche scossone lo ricevono tutti, ma qui ci sono quasi trecento pagine in cui non un avvenimento viene raccontato con trasporto, con la gioia di vivere che i protagonisti sembrerebbero provare al loro accadere, ma che l’autore descrive con noncuranza e superficialità.
Un compito in classe riuscito male.

4/10


Molto prima dell'amore
Andrea Mancinelli
Romanzi e racconti, Baldini Castoldi Dalai, 13.80 €

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