domenica 18 marzo 2007

"Notte prima degli esami" di Fausto Brizzi (2005)

No. Non è quello nuovo, è quello vecchio.

Ambientato nel giugno 1989, il film segue le ultime settimane da liceali di un gruppo di ragazzi fino alla vigilia dell’esame di maturità.
Ma lo si può considerare davvero un remake di quegli anni ’80?
La colonna sonora potrebbe sembrare a un primo ascolto l’unica cosa azzeccata, ma poi ti accorgi che sono state scelte delle hit non del 1989, com’era logico, ma addirittura di sette anni prima: esempio lampante è “Should I stay or should I go” dei Clash uscita nel 1982 e, tanto per mettere i puntini sulle iiii, faccio notare inoltre che i suddetti nell’’89 si erano sciolti da ormai tre anni; la ricostruzione di quel periodo è piuttosto blanda e si insiste nel porre l’attenzione su degli aspetti (come le musicassette piantate in ogni inquadratura) pensando che siano proprio quelli a fare la differenza e che senza non sarebbe un film “anni ‘80”.
Ma è come vedere un normalissimo racconto di oggi che punta i riflettori su una qualunque maturità scolastica, se non fosse per qualche paio di jeans a vita alta e l’assenza di cellulari et connessione ad internet.
Ci sono poi tutti gli stereotipi usuali che vanno dal secchione, alla bella e impossibile, al professore che si rivela un amicone, allo sfigato, fino all’amore per il compagno, non ricambiato, che è un classico del periodo passato sui banchi di scuola e affrontato da qualsiasi film del genere.
Da una carrellata di consuetudini e facezie simili ci si aspetterebbe che anche il finale non sia da meno e che tutti vissero felici e contenti volando via nel cielo come la Sandy e il Danny Zuko di “Grease”, e invece no. No perché un bel colpo di scena a dieci minuti dalla fine riassetta le pochezze dell’intera pellicola, e in fondo è un film da prendere “un po’ così”, recitato da cani, diretto peggio, ma che ti fa tornare in mente con nostalgia quel periodo [anche se sono nata nel 1981 e di quel decennio ne ho visto solo la scia perché troppo piccola…].
La prossima volta però mi guardo “I ragazzi della III C”.

5½/10

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