mercoledì 7 gennaio 2009

Ciak 2 – fuffe e mezze fuffe

Siccome il 2009 è già bello che iniziato e io sono SEMPRE indietro con le recenZioni del 2008, per i film solo un po’ passabili o brutti mi limiterò a commenti ultraveloci.

Colpo d’occhio

Sergio Rubini

Italia, 2008

Il solito triangolo lui-lei-l’altro inserito questa volta nell’ambiente dell’arte dove alla fine più che una storia d’amore diventa una descrizione di quello che può succedere tra critici perfidi e artisti ingenui macchiandosi di thriller.

Sceneggiatura scarsa che salta troppo da una situazione all’altra, musica pomposa, alla fine a me questo film è sembrato piuttosto mediocre.

5/10

Babel

Alejandro Gonzalez Inarritu

Usa, 2006

Quattro paesi diversi e una manciata di personaggi saranno destinati (aridaje col destino...) a incrociarsi per una sequela di sfighe abominevoli: marito e moglie in viaggio di piacere in Marocco finiscono per vedere la morte in arrivo quando lei viene colpita per caso da un proiettile vagante; i figli, intanto, con la tata vanno a un matrimonio in Messico e dato che la signora ha un nipote coglione si vedono tutti incriminati per tratta di minori (che sarebbero i bambini dei due che stanno in Marocco); nel frattempo l’ex-proprietario del fucile che ha sparato si trova a casa sua in Giappone alle prese con una figlia depressa e per di più sordomuta.

E via di questo passo.

E’ sicuramente un film ben fatto, purtroppo Inarritu ci aveva già rallegrato con quel divertentissssssimo film che era “21 grammi” e se dopo tre anni uno sta lì ancora a deprimersi con sceneggiature cupissime... allora direi che è proprio fissato.

7/10

The king

James Marsh

Usa, 2005

Un altro film angosciante con sempre tra i protagonisti Gael García Bernal - il nipote pirla di Babel – sarà che i claustrofobici cunicoli delle navi militari mi mettono sempre addosso sensazioni non serene, ma già dalla prima sequenza del film in cui vediamo Gael proprio in uno di quei dedali sottomarini, in procinto di congedarsi dall’esercito, già non ero molto appassionata alla storia; da quel momento la psicologia ambigua del personaggio è andata a incentivare negativamente una storia ambientata all’interno di una famiglia bigotta con un padre pastore che va a fare i suoi sermoni in una di quelle chiese americane dove tutti saltano in piedi e gridano “Pray for the Lord!”.

Agghiacciante.

Per farla breve, la tragedia è dietro l’angolo quando l’ex marine ha la certezza che quel degno emissario di dio è il padre che non ha mai conosciuto.

E’ una storia che mi ha lasciata alquanto perplessa e non ne ho capito il senso. Forse è una storia e basta, come un fatto di cronaca di tutti i giorni.

6½/10

Un giorno perfetto

Ferzan Ozpetek

Italia, 2008

Un’altra tragedia annunciata. [Ma che film ho visto nel 2008???]

A me i film di Ozpetek non colpiscono più di tanto ma sono ormai diventati un punto fisso quando escono al cinema – a pari merito con quelli di Woody Allen, ma il secondo è tutto un altro discorso – anche se la sceneggiatura non è originale, perché tratta da un libro di Melania Mazzucco, e quindi al centro non ci sono i soliti benestanti che piangono alla Ozpetek questa storia è tipica del regista turco: qualcuno muore, qualcun altro si dispera, qualcun altro ancora cerca il senso della vita...

Dire che è banale non è la parola giusta, ma anche se la storia è avvincente il modo in cui è narrata e diretta è da sceneggiato tv. Un po’ sempliciotto.

Anche se la scena del tentato stupro mi ha spiazzata per come sia ben riuscita: ha un impatto emozionale e visivo molto forte ed è l’unica cosa che ricordi con “piacere” del film [nel senso che è l’unica cosa buona del film non che mi sia divertita a vedere una donna che viene stuprata, sia chiaro!].

6½/10

Come tu mi vuoi

Volfango De Biasi

Italia, 2007

E’ dal 1900 che noi donne rompiamo le palle per l’emancipazione femminile, questo film invece è tra le opere che abbattono come un colpo di bazooka quegli sforzi fatti finora.

Contenuto del film: lei diventa da bruttina coi baffetti a strafiga bomba del sesso per essere considerata diversamente dal fidanzato che altrimenti la cercherebbe solo per scopare, come aveva fatto fino al momento della trasformazione. E ci riesce: infatti lui poi la va a cercare solo per scopare. Esattamente come prima.

n. c.

Cardiofitness

Fabio Tagliavia

Italia, 2006

Questo film è stato una sorpresa: mi ero aspetta una scemata adolescenziale, nonostante la presenza di un’attrice che ha passato i 20 anni da un po’, e invece è stato un piacevole diversivo per una serata domenicale.

E’ tratto da un romanzo di Alessandra Montrucchio (a me sconosciuta) ed è la cronaca di un amore sbocciato in palestra tra una ventisettenne e un quindicenne condizionato (l’amore, non lui) dagli amici che ruotano attorno alla coppia, prime su tutti le amiche di lei che, impazzite per la bislacca situazione amorosa dell’amica, vogliono sempre dire la loro su quello che lei dovrebbe fare.

Strizza un po’ l’occhio alla cerchia di film nati dopo Amélie Poulain però è divertente, leggero ed ironico.

L’unica cosa che mi preoccupa è che ci sono effettivamente delle ragazze di oggi che a 27 anni, mature e indipendenti, riescono a trovare qualcosa in comune solo con i ragazzini in età puberale. Ed è penosissimo...

6½/10

Vicky Cristina Barcelona

Woody Allen

Usa, 2008

Vi starete chiedendo come mai l’ultimo film di Allen è capitato tra le mezze fuffe del 2008 e non tra i migliori.

Beh, effettivamente questo ultimo prodotto lo metterei alla pari con “Sogni e delitti” visto all’inizio del 2008, e a parte la bella fotografia, i colori saturi e quattro attori bravi (Penelope Cruz, Scarlett Johansson, Patricia Clarkson e un Javier Bardem assolutamente da sbaaaaavo) la sceneggiatura è una commediola comune dove si infiltra un tentato omicidio e un piccante rapporto lesbico di cui non si vede niente e che è tutto sulla parola.

Per il resto all’arrivo dei titoli di coda ho fatto spallucce e me ne sono tornata a casa.

6½/10

La zona

Rodrigo Plà

Spagna, Messico, 2007

Nel paradiso terrestre che è il complesso residenziale “La zona” posto al centro di Città del Messico e delimitato da muri in cemento e filo spinato, vive beatamente un gruppo di messicani benestanti circondato dalla perfezione di aiuole ben rasate, villette in stile “Desperate Housewives”, mastodontici campi da golf e scuole prestigiose per i figli adolescenti.

La tranquillità e l’atmosfera idilliaca verranno però cancellate dall’intrusione di un gruppetto di ragazzi che vive di espedienti e che abita al di là del muro.

Quando la felice comunità scoprirà di avere degli “estranei” all’interno del quartiere la situazione si ribalterà senza un lieto fine: compariranno inaspettate pistole da sotto ai letti e il panico dilagherà tra tutti i cittadini.

E a quel punto ci si renderà conto che l’omertà, la corruzione e l’egoismo sono sempre stati presenti anche in quel piccolo Eden.

Rieccoci con le paranoie post 11 settembre.


6/10

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