giovedì 16 aprile 2009

Sto con la band

Sto con la band - Confessioni di una groupie

Pamela Des Barres

Le Navi, Castelvecchi, 16 €

Pamela Des Barres è famosa per essere stata la prima groupie in assoluto, e in questo suo primo libro pubblicato nel 1987 ripercorre la sua personale ascesa nel mondo del rock a cavallo tra gli anni ’60 e ’70 a fianco di musicisti diventati poi le icone di quel periodo (Jim Morrison, Jimmy Page, Mick Jagger, Frank Zappa, Keith Moon, ecc.).

Di alcuni fu solo amica, di altri invece fu fidanzata temporanea o flirt di una notte; cantò in una band composta esclusivamente da groupie come lei, le GTO’s; si mantenne cucendo camicie in stile country per i famosi del momento; divenne attrice e poi giornalista; in ogni caso nelle sue memorie non c’è traccia di vanteria e boria, lei racconta la sua adolescenza e la crescita in quegli ambienti irriverenti con la leggerezza dei suoi sedici anni (che aveva nel 1964) e un po’ di umorismo. Si è aiutata nei ricordi con gli stralci dei suoi diari dell’epoca riportati nel libro in tantissimi episodi, ma forse sarebbe stato meglio non riportarli affatto perché ci si accorge palesemente di quanto il suo stile di scrittura non si sia evoluto per niente dai 16 anni d’età ai 40...

In sostanza sono 357 pagine - comprese di postfazioni delle postfazioni (‘na marea infinita e un poco inutile di appendici) - che si leggono in un paio di pomeriggi e dalle quali si ricava un excursus dell’epoca sessodrogaerock’n’roll abbastanza interessante: nel libro c’è tutto quello che si vuol sapere di quelle due decadi, dagli hippy, all’lsd ai concerti orgiastici agli aneddoti più stravaganti sulle rockstar del periodo.

Il già citato stile di scrittura però rovina un po’ la buona riuscita del libro e lo fa cadere ogni tanto nel romanzo rosa di una gioventù passata disseminata di sospiri e cuori infranti.

Comunque tanto di cappello a questa signora che oggi ha ormai sorpassato i 60 anni e che con queste confessioni è riuscita a togliere un po’ di quei pregiudizi che aleggiano ancora attorno alla parola “groupie”.

7/10

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