giovedì 11 ottobre 2012

Letture d'estate (3/4)



Un sacchetto di biglie
Joseph Joffo
Bur, 8.90 €

L’esperienza della guerra e delle persecuzioni sugli ebrei di un bambino costretto a dividersi dalla famiglia per cercare la salvezza.
Avendo scoperto solo a lettura ultimata che il romanzo è “catalogato” principalmente come libro per giovanissimi lettori, non è che comunque ne sia rimasta entusiasta: la scrittura poco scorrevole e l’impressione costante di star leggendo un resoconto influenzato troppo da un punto di vista infantile (eccessiva ingenuità nelle analisi) non mi fanno urlare al capolavoro.
Le memorie di Joseph Joffo risentono di immaturità critica non giustificata, anche quando ormai nella storia lui stesso - dopo tante esperienze angoscianti - è diventato un giovane ragazzo. Non c’è lo scarto di crescita da bambino ad “adulto”, il mondo resta comunque visto da occhi infantili.
Sinceramente trovo che questo romanzo vada a rimpinzare senza grosse doti la lunga schiera di libri scritti sull’argomento.

5/10


La ciociara
Alberto Moravia
I grandi tascabili, Bompiani, 9.90 €

Questa edizione del famosissimo romanzo di Moravia - storia di una madre e una figlia costrette durante la guerra a fuggire da Roma e a rifugiarsi nel paese natio della donna - è preceduta da due articoli scritti da Moravia e in cui lo scrittore ricorda il suo soggiorno forzato a sud del Lazio nascosto presso alcuni contadini, temendo di essere arrestato dai fascisti.
In quelle poche paginette vi è praticamente riassunto tutto ciò che ispirò la storia de “La ciociara”, madre e figlia sono rispettivamente le personificazioni di Moravia ed Elsa Morante (che gli restò vicino per tutto il tempo della fuga), e quindi letti i due articoli hai letto pure tutto il libro, che altro non è che una lenta e noiosa diluzione a DISMISURA dell’esperienza “agreste” di Moravia di cui lui decanta tanto il valore di crescita spirituale e di comunione con povera gente contadina che lo ospitò.
Peccato che a riprova di tutto questo, in calce ai due articoli, ci sia la testimonianza del figlio dei coniugi che aiutarono Moravia: il livore nelle parole dell’uomo è l’altra faccia della medaglia per una verità alla quale tendo più a credere, e in cui fanno la loro figura un Moravia taccagno e solitario e un’Elsa Morante abbastanza schizzinosa...

6/10

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