domenica 3 febbraio 2013

Lamento di Portnoy



Lamento di Portnoy
Philip Roth
Einaudi, 10.50 €

Philip Roth lo conoscevo solo di nome e fama, fra i tanti libri che ha scritto sono partita da questo solo perché era il primo dei suoi titoli che SECOLI fa mi ero segnata nella wish-list.
Si tratta di un lunghissimo monologo tra Alex e il suo psicanalista, monologo che sembra praticamente essere “eseguito” senza prendere assolutamente fiato, una pagina dietro l’altra per un totale di 230, durante il quale il trentatreenne protagonista ripercorre la storia della sua famiglia di origine ebraica per arrivare a capire perché è ossessionato fin dalla più tenera età dal sesso.
Detto così può sembrare solo che pesante. Appunto.
Nonostante diversi episodi della vita di Alex siano divertenti e raccontati con un sarcasmo e una cattiveria davvero vivace - quello che surclassa tutti è la relazione con la ragazza soprannominata Scimmia, un racconto così esagerato che fa divertire proprio per quello, per essere fin troppo sopra le righe! - l’intero romanzo finisce per essere una presa in giro dei tic e dei vizi della comunità ebraica, utilizzando il classico humor-ebraico, si ride cioè di cose tristissime, che a lungo andare ti lascia un po’ di disagio...
Sicuramente non sarò all’altezza di una cultura così complessa e diversa dalla mia, come è appunto quella ebraica, ad ogni modo però non proseguirò la conoscenza con questo autore.
Sì, sono lapidaria nelle mie scelte, non vado avanti per tentativi: se un autore non mi incuriosisce fin da subito lo abbandono, visto anche che la vita è breve e ho ancora un sacco di libri da leggere!

5/10

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