Bassure
Herta
Müller
Feltrinelli,
8 €
Anche
quest’anno vacanze a settembre! E prima di partire ho cercato in libreria delle
letture maneggevoli da portarmi dietro con facilità. Una delle scelte è caduta
su questo piccolo romanzo pubblicato per la prima volta nel 1982 in Romania, da
un’autrice che poi nel 2009 ha vinto anche il Nobel per la Letteratura (e io che
ero rimasta a Doris Lessing!). A fare da voce narrante è la bambina
protagonista, alter ego della scrittrice, che in 19 capitoli ci presenta la sua
famiglia, l’ambiente e la società rurale in cui vivono e la sua crescita da adolescente
a donna che lavora.
I
soggetti di ogni capitolo non sono però il frutto di ricordi spensierati e
nostalgici, ma al contrario mettono in evidenza le bassezze (bassure appunto) della vita quotidiana e
dei rapporti famigliari: c’è tantissima solitudine ed isolamento nei personaggi
che entrano in scena nei racconti; la natura e gli animali onnipresenti, e in
stretto legame con la bambina protagonista, si spingono oltre la bellezza
bucolica e diventano mostruosi, sinistri (i funghi sono velenosi, il cane
abbaia perché è terrorizzato, i gerani fioriscono come fiori di carta, la
nebbia forma una foschia torbida, la notte che avviluppa il paese è nera e cupa,
ecc.).
Indubbiamente
è un libro ben scritto, pieno di metafore che vanno lette attentamente, ma
l’atmosfera che permea ogni pagina mi ha lasciato addosso un grande senso di
disagio...
Ne
uscirebbe un bel film stile francese, di quelli minimalisti dei fratelli
Dardenne, chissà!
7/10
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