martedì 1 novembre 2005

"Claudine a Parigi" di Colette


Trama: Francia, Parigi 1901. Claudine è costretta, per esigenze lavorative del padre, a trasferirsi in città. Riuscirà a sopravvivere lontana da Montigny e ad abituarsi all’alta società in cui farà il suo debutto?

Proseguono le avventure di Claudine riportate da lei stessa nel suo diario.

Trasferitasi a malincuore a Parigi, sempre accompagnata dalla fedele gatta Fanchette, Claudine stenta ad abituarsi alla nuova sistemazione e soprattutto alla caotica città che circonda con il suo traffico, i rumori e gli odori il suo nuovo appartamento che condivide con il padre e la governante.

Questo nuovo modo di vivere, lontano dal verde, dalla natura e dalla libertà, causa a Claudine una lunga malattia, protratta per mesi, che la renderà nel momento della guarigione ancora più restia ad accettare la città e le decisioni legate al lavoro prese dal padre.

Rimessasi completamente dalla malattia Claudine, spinta dal padre che la vuole vedere felice, fa il suo ingresso nell’alta società parigina accompagnata dallo zio Renaud e dal cugino Marcel.

Il vizio è ancora presente nelle vita di Claudine: la città è per lei stessa fonte di corruzione e abitata da individui poco raccomandabili nonostante frequentino gli ambienti più alti; inizialmente infatti cerca di rimanere distaccata ogni qualvolta lo zio e il cugino la introducono in un ambiente nuovo.

Ma l’amicizia con Marcel le rende più piacevole il soggiorno a lunga scadenza in città e il casuale incontro con Luce le fa credere momentaneamente di essere ritornata al suo caro paese natio.

Il colloquio fra le due ragazze però rivela a Claudine la vera natura di Luce: la giovane infatti si trova a Parigi come amante e mantenuta di un suo lontano parente, incontrato in città dopo che questa era scappata dalla scuola di Montigny dove stava terminando gli studi.

Il ruolo vergognoso di Luce nella vita dell’anziano e viscido zio, dedito a pratiche sessuali di dubbia moralità, inducono Claudine a tagliare definitivamente i ponti con l’amica e a respingere ancora una volta le sue insistenti avance.

Ma anche Marcel è votato al vizio, infatti ha una relazione con un suo giovane amico; questo legame omosessuale spingerà Renaud ad allontanare Claudine dal figlio, in quanto vede quest’ultimo come un cattivo esempio per la nipote.

Il rapporto fra Renaud e Claudine, fatto di lunghi appuntamenti che lentamente diventano incontri velati di sentimento e romanticismo, si tramuta in amore.

I due, al termine del romanzo, decidono di sposarsi sotto la benedizione del padre di Claudine.

Sono di nuovo presenti gli elementi ricorrenti della vita della protagonista: il rapporto intenso e profondo che la lega a Montigny sfocia in un male che la divora lentamente, male che cesserà nel momento in cui essa cerca di accettare, anche se controvoglia, la nuova situazione; le è ancora vicina la gatta Fanchette che si appresta anch’essa, come la giovane padrona, a fare il suo ingresso nella vita adulta: diventerà madre di un piccolo gattino che rischiarerà ulteriormente il soggiorno cittadino di Claudine.

Anche questa volta Claudine sfugge alle perversità e, anche rimanendo un animo inquieto e malizioso, passa nella vita adulta toccando le tappe più consone per una ragazza di buona famiglia ligia all’etica del tempo.

8/10

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